martedì 25 giugno 2013

Mozione F-35 - Il governo Letta, tra veti incrociati e mediazioni, appare ancora indeciso per un NO definitivo sull'acquisto degli inutili cacciabombardieri


MOZIONE SU GLI F-35 - se ne discute oggi in Parlamento.

Partiamo dalla nostra Carta costituzionale

- Art. 1 della Costituzione italiana

« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »

- Art. 11 della Costit
uzione italiana
« L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...»

Ergo, mi verrebbe da dire: - Ma quale mediazione! Si abbia il coraggio di dire NO in blocco trasversale alle ignobili richieste di stampo imperialista degli anglo-americani. Perchè in realtà, al di là di tutto, di questo si tratta. L'Italia non ha bisogno dei cacciabombardieri F-35. Questi ultimi per di più, sono materialmente e tecnicamente difettosi ("a prescindere" come direbbe Totò) e di fatto - mentre oltre al danno rileviamo la beffa sul piano morale ed economico - rappresentano altresì, "una patacca bella e buona ed un affare sporco di carattere speculativo", da parte di quanti sono coinvolti nella compravendita degli stessi. Purtroppo molti tra i nostri politicanti da strapazzo, in combutta con manager e faccendieri di ogni tipo, non hanno ancora imparato la lezione. Costoro, forse non sanno o hanno la memoria corta; di fronte a quello che fu sul finire degli anni '70, il cosiddetto "scandalo Lockheed": per i più distratti, vale la pena ricordare, tale scandalo evidenziò gravi casi di corruzione, con al seguito tangenti e quant'altro...

Ancor più grave se si pensa, fu il fatto - nel marasma generale dell'inchiesta giudiziaria - nello scandalo furono coinvolti ingiustamente il presidente della DC Aldo Moro (prima che venisse sequestrato ed ucciso) e successivamente il presidente della Repubblica Giovanni Leone. Entrambi i due esponenti politici, sebbene estranei ai reati contestati, furono messi alla gogna mediatico-giudiziaria: - di Aldo Moro sappiamo il drammatico e tragico epilogo, dovuto anche e soprattutto per altri fattori di politica internazionale; l'On. Giovanni Leone, pur essendo uomo stimato e di specchiata onestà morale ed intellettuale, fu costretto alle dimissioni da capo dello Stato, per poi essere assolto.

Tra parentesi, da segnalare per onor di cronaca: Giovanni Leone dovette subìre l'umiliazione di non avere avuto molta solidarietà tra i suoi colleghi politici o parlamentari, tra cui spicca la figura della falsa-moralista, attuale ministra degli Esteri Bonino Emma, la quale per partito preso, accusò e condannò pubblicamente (salvo poi chiedergli scusa per opportunismo) l'On. Giovanni Leone, giudicandolo colpevole per i reati ascritti, ancor prima della sentenza definitiva di non colpevolezza dello stesso presidente. Per non parlare della pseudo-giornalista Camilla Cederna, la quale ci ricamò sopra: in maniera alquanto infondata oltraggiò e diffamò a piene mani - con la stesura di un libro vergognoso - l'On. Leone sul caso in questione.

Chiusa la parentesi, per tornare sull'attualità, circa la mozione sugli F-35: - In nome della sovranità popolare (contraria all'acquisto e alla installazione dei cacciabombardieri ) visti gli art. 1 e 11 della Costituzione italiana, propongo e dichiaro quanto segue:

Il ministro della difesa Mario Mauro, se ha un briciolo di dignità personale e politica, dovrebbe dimettersi seduta stante. Insieme a lui, farebbero bene a ritirarsi ed uscire dalla scena politica, prima che sia troppo tardi, tutti gli altri politici e politicanti favorevoli alla approvazione della mozione, prevista quest'oggi in Parlamento, in merito all'acquisto dei cacciabombardieri.

Propongo altresi, al Governo Letta, che i 14 miliardi di euro inizialmente previsti per l'aquisto e l'installazione degli F-35, siano in parte destinati e distribuiti per la costituzione di un Fondo Straordinario a favore dei disoccupati (sussidio provvisorio economico) e al rilancio delle imprese, per finanziare la scuola e la Cultura, le Arti e i mestieri, l'artigianato.

Gianfranco Tauro  

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