mercoledì 13 aprile 2016

Riforme Giustizia, idea folle ed insensata la proposta di soppressione della Corte d’Appello di Reggio

Malgrado i segnali negativi e di protesta provenienti da ampi settori del sistema giustizia, si fa ugualmente strada l’dea folle ed insensata da parte della politica/politicante italiana sullo schema elaborato dalla commissione Vietti, di avviare il processo e l’iter di ridimensionamento e chiusura di alcuni importanti organi giudiziari italiani. Si tratta per lo più di uffici dislocati nei vari territori dello Stato, quali sedi importanti di alcuni capoluoghi italiani. Tra questi, è stata tirata in ballo in maniera inopportuna ed irresponsabile, anche la sede reggina della Corte di Appello. Una ipotesi azzardata, che dovrebbe gridare allo scandalo e non solo, per il mancato rispetto dovuto nei confronti di Reggio Città Metropolitana; sulla cui area territoriale di tutto il comprensorio dei circondari che ruotano intorno ad essa, risiede una popolazione di circa 600.000 abitanti. E senza contare che nell’intera regione dell’Area Metropolitana dello Stretto, di cui fa parte la provincia di Messina, risiede altrettanta popolazione e che insieme a quella di Reggio, superano entrambe il milione, fino a raggiungere quota 1.200.000 abitanti. Dunque, non se ne parli nemmeno. Una ipotesi di questo tipo - tagli o non tagli, frutto di pretesti vari ed infondati - è inaccettabile! Il ministro della Giustizia Orlando se ne faccia una ragione e rinunci a priori a riforme e leggi capestro, poiché non creda di poter trattare Reggio come se fosse un paesino sperduto di campagna o cose di questo genere. Bene fa il Sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà ad opporsi fermamente a qualsivoglia forma di declassamento (semmai servono ulteriori poteri e funzioni di rango alla Città) checchè ne possano pensare a Roma e dintorni, di trame e contro-trame da parte di spregiudicati fautori dello smantellamento dello Stato italiano, già ridotto a brandelli per via di politiche insensate e prese a pretesto, di improvvisazioni ed inadeguatezze sostanziali in diversi ambiti di proposta di riforme istituzionali. Pertanto mi unisco al volere ed all’appello del Sindaco Falcomatà ed anch’io affermo: “Sul nostro territorio devono crescere i presidi dello Stato e non viceversa”.

Gianfranco Tauro 

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