Lega Pro, Derby dello Stretto: sulla gara Reggina-Messina incombe il divieto prefettizio, insensato e fuori luogo.
A rovinare lo spettacolo dello sport nel mondo del calcio, non è sempre
il comportamento incivile e violento delle psuedo-tifoserie
contrapposte che si scontrano negli stadi. Talvolta succede anche il
rovescio della medaglia: - E' il caso dell' "osservatorio nazionale
sulle manifestazioni sportive". Un organismo sorto nel corso degli
ultimi anni in Italia, con compiti di coordinamento centrale delle
iniziative da attuare in occasione
A rendere ridicolo e poco credibile il gruppo dirigente di tale osservatorio (oserei dire "inosservante" *) per avere agito con colpevole miopia, è la determinazione con la quale la suddetta partita che fra 3 giorni dovrà disputarsi allo stadio Oreste Granillo di Reggio, è considerata nientepopodimeno che:-
- “gara ad alto profilo di rischio” per l’accesa rivalità tra le due tifoserie. Pertanto, per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica, il prefetto Sammartino, ha disposto il divieto di vendita di tagliandi ai residenti nella Regione Sicilia e la contestuale sospensione del programma di fidelizzazione dell’A.C.R. Messina”.
di incontri ritenuti particolarmente a
rischio. Se questo era ed è l'intento, ben venga una istituzione di
questo tipo. Cosa diversa è invece, quando i presupposti iniziali
vengono meno, a tal punto da trasformarsi in organismo sospetto e
discriminatorio, antisportivo e fuorviante... La prova sospetta? E' il
comunicato apparso qualche giorno fa sugli organi di stampa, in merito
alla partita del campionato di calcio di terza serie tra Reggina e
Messina, in programma domenica prossima 4 settembre.
A rendere ridicolo e poco credibile il gruppo dirigente di tale osservatorio (oserei dire "inosservante" *) per avere agito con colpevole miopia, è la determinazione con la quale la suddetta partita che fra 3 giorni dovrà disputarsi allo stadio Oreste Granillo di Reggio, è considerata nientepopodimeno che:-
- “gara ad alto profilo di rischio” per l’accesa rivalità tra le due tifoserie. Pertanto, per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica, il prefetto Sammartino, ha disposto il divieto di vendita di tagliandi ai residenti nella Regione Sicilia e la contestuale sospensione del programma di fidelizzazione dell’A.C.R. Messina”.
E' qui casca
l'asino! Fosse vero, l'incombenza di un tale rischio, nulla da eccepire.
Ci mancherebbe altro. Il fatto è che, storicamente parlando, le
statistiche parlano chiaro *: il suggestivo Derby dello Stretto tra
Reggina e Messina, si è sempre caratterizzato per la proverbiale
correttezza delle opposte tifoserie, quella reggina e quella messinese;
sia tra gli spalti che fuori dal campo. Può essere successo, chi lo
nega, qualche volta, che pochi isolati gruppi di facinorosi (in quale
gara di calcio nel mondo non è mai successo almeno una volta nei derby
?) fossero stati coinvolti in episodi di violenza, del tipo qualche
scazzottata a atto ingiurioso e cose di questo tipo. Quel che è certo,
nel 99% dei casi, fra le centinaia di gare di calcio disputate in un
secolo di storia calcistica tra Reggina e Messina, entrambe le tifoserie
si sono distinte per la loro correttezza e civiltà, sia prima che dopo
la fine delle partite. A prescindere dagli sfottò, dagli striscioni
ironici e simpatici esposti nelle tribune, dai cori inneggianti
ritornelli vari e quant'altro... Che ci stanno tutti alla grande,
dovrebbero essere ripristinati e non vietati, quali espressioni creative
e manifestazioni dello spirito nell'arco dei 90 minuti di gara, a
garanzia dello spettacolo, che non dovrebbe mai mancare...
Un
dato è certo: dal mio Osservatorio - e credo anche da quello delle
centinaia e migliaia di sportivi italiani onesti, reggini e messinesi in
primis - non si intravede all'orizzonte alcunchè di "gara ad alto
profilo di rischio" quella tra Reggina e Messina di domenica prossima,
se non un atteggiamento razzista, discriminatorio ed antisportivo, da
parte di taluni organi dello Stato, che anzichè risollevare l'entusiasmo
nel mondo del calcio, lo mortificano e lo affossano. Generalizzano ed
applicano il "DASPO" illegittimo e irrituale, laddove inapplicabile per i
motivi sopra esposti; mentre in altri derby italiani, storicamente
pericolosi (altrochè se lo sono) le stesse misure restrittive non
vengono mai adottate, se non per scrupolo di coscienza, dopo che scappa
qualche morto.... Ai tifosi peloritani, che hanno il diritto di seguire
e tifare per la propria squadra anche in trasferta, va tutta la mia
solidarietà, per il divieto loro imposto di assistere al derby.
Gianfranco Tauro
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