domenica 3 marzo 2019

L’INTERVISTA “INTEMPESTIVA” ALL’ELISEO, DI FAZIO A MACRON? CONSUETO SERVILISMO ALL’ITALIANA

Chi l’avrebbe mai detto: Fabio Fazio nelle vesti di “inviato speciale”… 
Nientepopodimenoche, Incaricato - per conto della Repubblica italiana - “non si sa bene da chi”?... Il conduttore televisivo di “che tempo che fa”, il quale si reca a Parigi per intervistare Macron all’Eliseo, “ufficialmente” per rinsaldare l’amicizia e le relazioni diplomatiche tra Italia e Francia dopo la recente crisi diplomatica... somiglia più alla metafora di una novella dei vangeli biblici, in cui “il buon pastore (Fazio) in una notte tempestosa lasciò la sua casa per andare a cercare una delle sue pecore (Macron) che si era smarrita; la trovò e la riportò in salvo all'ovile”...

Peccato che la realtà dei fatti dimostri nella fattispecie, le parti invertite, ovvero il ruolo dell’Italia, quella ultra-servile, rappresentata da Mattarella e dal “governo fantoccio” Conte, nei panni della pecora, e Macron (“inaspettatamente”) nei panni del buon pastore. Per quanto riguarda i contenuti dell’intervista? Che dire: Alquanto banale e noiosa, se non addirittura “artificiosa e pleonastica”… 

E circa la domanda scontata sulla questione della TAV? Dissento come già in precedenza manifestato pubblicamente e spero non vada in porto, malgrado tutto... essendo un’opera oltre che dispendiosa, assolutamente non prioritaria rispetto ai grandi problemi socio-economici dell’Italia e…, conseguentemente dell’Europa. Dulcis in fundo, l’aver evitato (previo accordi ovviamente tra l’intervistato e l’intervistatore) domande specifiche sulla disastrosa, arrogante e fallimentare politica estera francese (vedi in primis caso Venezuela), si commenta da sé ed è un segnale politico significativo e... piuttosto eloquente.

Gianfranco Tauro

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