domenica 12 settembre 2021

USA, CERIMONIA PER IL VENTENNALE DELL'IMPLOSIONE DELLE TORRI GEMELLE

"Loro se la cantano e se la suonano". Tranne Trump che era impegnato a far visita ai corpi di polizia ( tanto per dare più colore alla sceneggiata di Stato) per il resto erano presenti in loco tutti gli altri ex presidenti Usa degli ultimi 20 anni, da Bush a Clinton fino ad Obama, oltre all'attuale presidente in carica, Biden. 
 

QUAL'E' IL VERO VOLTO DEL TERRORISMO? - Di certo, scomodare le inefficaci organizzazioni come Al Qaeda, poi l'ISIS ed altre sigle create ad hoc negli uffici della CIA e dell'MI6 ( o di altri Enti ed agenzie ad essi collegati) onde recitare ancora da parte dei carnefici invasori (Usa e Gb) la solita disgustosa tiritera di commiato per atteggiarsi a vittime, significa che la loro arroganza e prepotenza, non conosce limiti e procede di pari passo alla loro delirante protervia. 
 
Ordunque, fintanto che la stragrande maggioranza delle popolazioni (soprattutto quelle occidentali) continueranno ad abboccare alla propaganda menzognera anglo-americana ( che si avvale anche del supporto propagandistico tedesco e di quello del "partito conservatore" francese, ma anche italiano) la "strategia criminale destabilizzante" di costoro non cesserà e continueranno imperterriti a fare il doppio gioco, ora di "piromani" ora di "pompieri"...

Gianfranco Tauro

venerdì 18 giugno 2021

ELEZIONI IN IRAN, VITTORIA SCONTATA DEI CONSERVATORI

Le previsioni degli "analisti occidentali di professione" sull'esito finale delle elezioni presidenziali in corso in Iran, lasciano presupporre la vittoria dei conservatori. Salvo colpi di scena, mi chiedo, quale potrebbe essere un responso delle urne diverso da quello cosi facilmente pronosticato, che escluderebbe a priori la vittoria dei moderati, dal momento che solo uno - Hemmati - tra i 4 candidati in corsa alla successione del presidente uscente Hassan Rohani (incandidabile dopo 2 mandati consecutivi) - è considerato "moderato"... per modo di dire...
Una preveggenza alquanto scontata, stante anche la scarsa affluenza alle urne, il candidato favorito vincitore, dovrebbe essere l'ultraconservatore, Raisi.
 
Un risultato del genere dal mio punto di vista non sarebbe auspicabile. Lo spostamento a destra degli equilibri di potere in seno all'Iran, bloccherebbe sul nascere quel progetto di riforme politico-sociali già avviato da Rohani. Il che, oltre a nuocere significativamente sul piano interno, condurrebbe ad una svolta negativa la Repubblica islamica sciita, nei già difficili rapporti diplomatici in politica estera con quei due/tre Paesi occidentali ( di cui non serve neppure fare i nomi) che storicamente e per principio sono ad essa avversi... 
 
Sicchè, una vittoria della destra ultraconservatrice, darebbe loro spago, per provocare ed affondare ulteriormente il dito nella piaga; in riferimento a quei negoziati cardine ( in primis il PACG ) dapprima sottoscritto e poi interrotto ( o rimasto perennemente in sospeso ) seppur non per volere dell'Iran, che anzi si era dimostrato rispettoso degli accordi....
Semmai, l'errore grossolano da parte delle istituzioni iraniane, è l'aver consentito al Consiglio dei Guardiani di esercitare il potere sulla decisione e circa l'approvazione dei candidati alle elezioni, previa rigida selezione. 
 
Un colpo di mano bello e buono, anti-democratico e già a monte ultraconservatore, che di fatto ha escluso dalle liste elettorali molti potenziali candidati di estrazione moderata e riformista. Primo fra tutti, l'esclusione di Jahangiri, già vicepresidente di Rohuani.
 
In definitiva, le poche possibilità di vittoria del candidato "moderato" Hemmati, potrebbero scaturire se e nella misura in cui, quest'ultimo sia apparso convincente nel suo entourage e ad una larga fetta dell'elettorato, di mantenere la promessa fatta qualora venisse eletto presidente, di lasciare al suo posto l'attuale ministro degli esteri Zarif.
 
Gianfranco Tauro