"I'm sorry but it came late, mr. Trump". In questa sintetica frase si
potrebbe riassumere il concetto e il pensiero dell'immunologo Antony
Fauci (assunto nello staff governativo statunitense e componente della
task force per affrontare l'emergenza) che negli ultimi giorni aveva
duramente criticato il presidente Usa in merito alle scelte di
quest'ultimo e circa i "metodi e le
contromisure" adottate per contrastare l'epidemia da coronavirus. Tant'è
che l'arrogante e incompetente mister Trump, aveva minacciato nelle
ultime ore di "silurare" il dott. Fauci. Ma evidentemente il detonatore
del torpedine presidenziale, si è inceppato, e non è scoppiato.
E non
poteva essere altrimenti, poichè un altro "siluro a propulsione
nucleare" con forte carica esplosiva "MOLTE VITE AVREBBERO POTUTO ESSERE
SALVATE SE LE RESTRIZIONI FOSSERO STATE ADOTTATE PRIMA" era già stato
lanciato in precedenza dal Fauci all'indirizzo del presidente. Il quale,
poveretto, suo malgrado, in coerenza con la sua natura
celtico-anglosassone e... in linea col suo proverbiale istinto barbaro,
ancorchè ispirato probabilmente alle "dinamiche pentecostali" della
"teologia della prosperità", è rimasto "folgorato sulla via di Londra". A
tal punto che, ne ha subìto evidentemente il "contagio" del premier
inglese Johnson, il quale - prima dell'inquilino della casa bianca - da
"individuo esperto" del "darwinismo-spencerismo sociale", aveva proposto
come soluzione alla lotta contro il coronavirus, "l'immunità di
gregge".
Come dire, "pecorone" l'uno (Johnson), "pecorone" l'altro
(Trump). Una opzione che, come abbiamo visto, si è rivelata azzardata e
fallimentare. Da subito rientrata, tanto nel Regno Unito, quanto negli
Usa. Con le conseguenze del contagio, di cui alla diffusa mortalità di
esseri umani, che solo in America, allo stato attuale ha raggiunto la
cifra record di 23.000 decessi. Non rimane che attendere la "parabola
discendente" e la fine politica indecorosa, del peggior inquilino della
Casa Bianca, mai visto nella storia americana. Tra i principali
esponenti del "sovranismo internazionale", Trump, un presidente che da
"siluratore" è rimasto "silurato".
Gianfranco Tauro