sabato 5 aprile 2014

A Reggio, nella città dei Bronzi di Riace, crolla il falso mito del prof. Sgarbi, definito a torto dai più: " Grande storico dell'arte "

La manifesta ignoranza artistico-culturale del prof. Sgarbi e la sua proverbiale "sgarbataggine"  ( per l'occasione esibita con toni moderati rispetto a qualche tempo fa ) in autentica linea con sé stesso.

"La lingua batte dove il dente duole" ma sono in molti ancora evidentemente ed ostinatamente, usano la lingua per straparlare di continuo e a sproposito. Tra questi spicca la lingua del prof. Sgarbi. Eppure l'abbiamo dichiarato pubblicamente più volte,  mi sa che dovremo scriverlo a carattere cubitali ed in gigantografia da qualche parte in giro per la città: -

I BRONZI DI RIACE SONO BENI STORICO-CULTURALI IDENTITARI ( già dal V° sec. a. C. ) EMBLEMA E SIMBOLO DEI REGGINI IN ITALIA E NEL MONDO E PERTANTO INAMOVIBILI .

Reggio Calabria, 04 apr. 2014 - TRA PRESUNZIONE E MALA FEDE, MISTO A IGNORANZA E NOZIONISMO SPICCIOLO DEVIATO, SUBDOLAMENTE FUORVIANTE E MENZOGNERO - Si è conclusa come peggio non poteva, la visita a Reggio - presso il Museo Nazionale della Magna Grecia sito a Palazzo Piacentini - del famigerato critico d'arte ferrarese: quello stesso Vittorio Sgarbi, personaggio pubblico talvolta un pò sopra le righe, esibizionista-narcisista, tanto decantato e sopravvalutato - a torto secondo me - dalla massa. L'ormai noto giullare di corte ( spesso e volentieri manovrato ed usato dalla casta altrettanto ignorante e burlona, affarista ed arruffona) si autodefinisce "tuttologo", ma in realtà è soltanto, quello che io definisco il "colto-ignorante" per antonomasia: ovvero, uno studioso autoreferenziale a senso unico, di grado appena sufficiente come critico dell'arte moderna e contemporanea. Per lo più un fallito incantatore di folle, incapace di stare a contraddittorio, lo si è visto spesso, costui, approfittando della sua loquacità verbale, si è spesso nutrito e si nutre da tempo ormai, di espedienti dialettici dottrinali ad "esclusivo uso commerciale e falsificazione di opere d'arte, dell'arte in generale e della cultura"... Il prof. Sgarbi, checchè se ne dica o se ne possa dire, ha dimostrato in parole ed in fatti - non ultime le sue esternazioni a caldo in territorio reggino - di essere palesemente ignorante della storia in generale, soprattutto in merito alle antiche civiltà greche e magnogreche dell'Italia originaria...nonchè a quelle ad esse antecedenti ... Egli non è per niente erudito in certe materie, salvo cibarsi di nozionismi superficiali e fuorvianti - probabilmente ricevuti da elaborati di speculatori a tavolino da sempre attivi - allorquando questi nozionismi, non siano per lo più ricavati da pubblicazioni editoriali da parte di fonti inattendibili, che hanno avuto in passato ed hanno ancora il compito e lo scopo, di confondere le menti delle persone e di mantenere ignoranti e sotto controllo le masse dei popoli. In definitiva, i fatti ci dicono che il prof. Sgarbi è uno spregiudicato carrierista, arrampicatore sociale senza scrupoli, il quale - da almeno un ventennio a questa parte, da perfetto mercenario politicante quale egli si è sempre dimostrato (cambiando spesse volte casacca politica al fine di essere eletto dappertutto da vero opportunista ) è saldo ancora oggi, al servizio ed in ossequio collegato a certi ambienti politico-affaristici, speculatori di ogni tipo, per niente raccomandabili... Che nulla hanno a che fare e a che vedere, con quella che è la vera quintessenza dell'arte e della cultura in quanto tale.

A RIPROVA DI QUANTO DA ME SOPRA DICHIARATO - Di fronte all'irriguardoso prof. Vittorio Sgarbi, nonchè ai suoi mentori e seguaci delle mistificazioni secolari sulla Storia dell'umanità, mi preme sottolineare e rendere noto a quanti sono stati finora tratti in inganno - oltre che dall'occultamento ancora vigente di fatti storici sull'antica civiltà magnogreca - dai falsi racconti preconfezionati e rielaborati di resoconti storici, NON E' VERO COME SOSTIENE FALSAMENTE SGARBI ( o i precursori e sostenitori contemporanei dello "sgarbismo o pre-sgarbismo matricolato" ) CIRCA L'ATTRIBUZIONE A TALE FIDIA QUALE AUTORE DELLE STATUE REGGINE, stante che, è stato già accertato attraverso studi approfonditi da parte di autorevoli esperti ed archeologi contemporanei, I BRONZI DI RIACE SONO OPERE D'ARTE REALIZZATE DALLO SCULTORE REGGINO PYTHAGORAS* (noto anche come Pitagora reggino o Pitagora di Région, dal nome dell'antica Reggio magnogreca, nel periodo in cui visse lo stesso artista). Inoltre, a conferma dell'autenticità sulla firma di PYTHAGORAS quale autore dei Bronzi di Riace, vi sono le testimonianze scritte tramandateci da antichi storici e filosofi (tra cui Plinio il Vecchio) i quali sostengono: « *egli era il solo capace di rendere come nessun altro i riccioli di barba e capelli, e per fare "respirare" le statue, cioè rendere perfetta l’anatomia dei vasi sanguigni, dei tendini e delle vene » Dunque, con quale coraggio e sfacciataggine si continua ancora a parlare di questo Fidia, che nulla ha a che vedere nè con i Bronzi di Riace, nè con la grande arte bronzista e scultorea reggina presente in tutto il mondo? Da qui la dimostrazione della pochezza e disonestà intellettuale di tanti pseudo-cultori dell'arte e della cultura, ostinati a mentire credendosi intelligenti e furbi nel veicolare anche attraverso i mass-media nazionali storie e situazioni inventate di sana pianta.

PYTAGORAS, è stato tra i più grandi scultori mai vissuto in tutti i tempi . Era nativo di Samo, un paesino nel reggino che dista 90 Km. da Reggio Calabria. Si trasferì a Rhégion (Reggio) dove lavorò nelle Accademie delle Arti reggine, nella sezione dell'Istituto di Scultura dove superò in bravura ed arte anche il suo maestro Klearcos (Clearco). Quest'ultimo è famoso a sua volta per il suo 'sphyrelaton' la più antica opera d'arte raffigurante la divinità Zeus, probabilmente conservata ad Atene. Per non parlare di tantissime altre opere di pregio create da Pythagoras, trafugate o disperse in Europa ed in giro per il mondo, che dovranno esserci restituite e riportate qui a Reggio, e di cui avrò modo di ritornare sull'argomento...

IN QUANTO ALLE ALTRE STRONZATE A CALDO DEL PROF. SGARBI, SPARATE A VANVERA E SECONDO CUI: " ingenti somme spese dal Ministero dei Beni Culturali per il restauro del Museo Nazionale della Magna Grecia "ed altre baggianate del genere che rivelano una evidente ipocrisia e consueta sfacciataggine del personaggio, di cui non vale nemmeno la pena rispondere. Piuttosto, Reggio è ancora in attesa di avere risposte dalla politica, per il riavvio dei lavori a completamento del restauro del Museo.

CONCLUDO DICENDO AL PROF. SGARBI: EGLI HA PERSO UN'OCCASIONE STORICA PER STARSENE ZITTO (anche se capisco è quasi impossibile pretendere ciò da un ciarlatano come lui ) quando avrebbe potuto apprendere, ogni tanto, qualcosa anche dagli altri. Piuttosto che ergersi sempre a maestro e paladino della storia come è sua consuetudine, allorquando avrebbe potuto visitare i Bronzi semplicemente ammirandone la grandezza nella loro bellezza artistica immortale ed immutabile del tempo. Malgrado ciò, anche a lui auguriamo, che la sua visita a Reggio possa avergli ritemprato le idee ed insegnato qualcosa di utile per migliorarsi nella vita. Poichè allo stato attuale sembra ancora evidente, il prof. Sgarbi (ma non è il solo) pecca di supponenza e presunzione verso il prossimo, e soprattutto verso i reggini. Lo invitiamo pertanto, se può, a farsi un bagno di umiltà: - come quando ad esempio, e qui sono d'accordo con lui ( tranne la parentesi negativa dove ha anticipato il suo discorso criticando sui soldi che non dovevano essere spesi per il museo reggino) il prof. Sgarbi, ha detto una cosa giusta qualche giorno fa in televisione, nei nostri confronti e su Reggio, nel corso di una trasmissione andata in onda su "LA7": credo si trattasse di "piazza pulita". Ebbene, Sgarbi mentre dibatteva urlando come è da par suo in studio con altri ospiti, ha dichiarato giustamente che la maggioranza dei reggini e dei calabresi sono persone perbene, per cui è sbagliato e nuoce gravemente al territorio se in Tv e in tutti i mass-media nazionali ci sbattono spesso in prima pagina dipingendoci tutti uguali e come un mostro, si ostinano continuamente a parlare di fatti negativi e di cronaca nera, trascurando volutamente tutto il resto per ciò che rappresenta invece il vero volto pulito della Calabria e dei calabresi.

Infine, a quanti ritornano ancora sullo stesso punto nel tentativo di impossessarsi delle due statue (come se fossero dei giocattoli o degli oggetti qualunque da spostare o da esportare) si mettano l'anima in pace perchè, come abbiamo detto già più volte, e lo ribadiamo fino alla noia, i Bronzi da Reggio non si muovono.

Gianfranco Tauro

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