La manifesta ignoranza artistico-culturale del prof. Sgarbi e la sua proverbiale "sgarbataggine" ( per l'occasione esibita con toni moderati rispetto a qualche tempo fa ) in autentica linea con sé stesso.
"La lingua batte dove il dente duole" ma sono in molti ancora evidentemente ed ostinatamente, usano la lingua per straparlare di continuo e a sproposito. Tra questi spicca la lingua del prof. Sgarbi. Eppure l'abbiamo dichiarato pubblicamente più volte, mi sa che
dovremo scriverlo a carattere cubitali ed in gigantografia da qualche
parte in giro per la città: -
I BRONZI DI RIACE SONO BENI
STORICO-CULTURALI IDENTITARI ( già dal V° sec. a. C. ) EMBLEMA E
SIMBOLO DEI REGGINI IN ITALIA E NEL MONDO E PERTANTO INAMOVIBILI .
Reggio Calabria, 04 apr. 2014 - TRA PRESUNZIONE E MALA FEDE, MISTO A IGNORANZA E
NOZIONISMO SPICCIOLO DEVIATO, SUBDOLAMENTE FUORVIANTE E MENZOGNERO -
Si è conclusa come peggio non poteva, la visita a Reggio - presso il
Museo Nazionale della Magna Grecia sito a Palazzo Piacentini - del
famigerato critico d'arte ferrarese: quello stesso Vittorio Sgarbi,
personaggio pubblico talvolta un pò sopra le righe,
esibizionista-narcisista, tanto decantato e sopravvalutato - a torto
secondo me - dalla massa. L'ormai noto giullare di corte ( spesso e
volentieri manovrato ed usato dalla casta altrettanto ignorante e
burlona, affarista ed arruffona) si autodefinisce "tuttologo", ma in
realtà è soltanto, quello che io definisco il "colto-ignorante" per
antonomasia: ovvero, uno studioso autoreferenziale a senso unico, di
grado appena sufficiente come critico dell'arte moderna e contemporanea.
Per lo più un fallito incantatore di folle, incapace di stare a
contraddittorio, lo si è visto spesso, costui, approfittando della sua
loquacità verbale, si è spesso nutrito e si nutre da tempo ormai, di
espedienti dialettici dottrinali ad "esclusivo uso commerciale e
falsificazione di opere d'arte, dell'arte in generale e della
cultura"... Il prof. Sgarbi, checchè se ne dica o se ne possa dire, ha
dimostrato in parole ed in fatti - non ultime le sue esternazioni a
caldo in territorio reggino - di essere palesemente ignorante della
storia in generale, soprattutto in merito alle antiche civiltà greche e
magnogreche dell'Italia originaria...nonchè a quelle ad esse antecedenti
... Egli non è per niente erudito in certe materie, salvo cibarsi di
nozionismi superficiali e fuorvianti - probabilmente ricevuti da
elaborati di speculatori a tavolino da sempre attivi - allorquando
questi nozionismi, non siano per lo più ricavati da pubblicazioni
editoriali da parte di fonti inattendibili, che hanno avuto in passato
ed hanno ancora il compito e lo scopo, di confondere le menti delle
persone e di mantenere ignoranti e sotto controllo le masse dei popoli.
In definitiva, i fatti ci dicono che il prof. Sgarbi è uno spregiudicato
carrierista, arrampicatore sociale senza scrupoli, il quale - da almeno
un ventennio a questa parte, da perfetto mercenario politicante quale
egli si è sempre dimostrato (cambiando spesse volte casacca politica al
fine di essere eletto dappertutto da vero opportunista ) è saldo ancora
oggi, al servizio ed in ossequio collegato a certi ambienti
politico-affaristici, speculatori di ogni tipo, per niente
raccomandabili... Che nulla hanno a che fare e a che vedere, con quella
che è la vera quintessenza dell'arte e della cultura in quanto tale.
A RIPROVA DI QUANTO DA ME SOPRA DICHIARATO - Di fronte
all'irriguardoso prof. Vittorio Sgarbi, nonchè ai suoi mentori e seguaci
delle mistificazioni secolari sulla Storia dell'umanità, mi preme
sottolineare e rendere noto a quanti sono stati finora tratti in inganno
- oltre che dall'occultamento ancora vigente di fatti storici
sull'antica civiltà magnogreca - dai falsi racconti preconfezionati e
rielaborati di resoconti storici, NON E' VERO COME SOSTIENE FALSAMENTE
SGARBI ( o i precursori e sostenitori contemporanei dello "sgarbismo o
pre-sgarbismo matricolato" ) CIRCA L'ATTRIBUZIONE A TALE FIDIA QUALE
AUTORE DELLE STATUE REGGINE, stante che, è stato già accertato
attraverso studi approfonditi da parte di autorevoli esperti ed
archeologi contemporanei, I BRONZI DI RIACE SONO OPERE D'ARTE REALIZZATE
DALLO SCULTORE REGGINO PYTHAGORAS* (noto anche come Pitagora reggino o
Pitagora di Région, dal nome dell'antica Reggio magnogreca, nel periodo
in cui visse lo stesso artista). Inoltre, a conferma dell'autenticità
sulla firma di PYTHAGORAS quale autore dei Bronzi di Riace, vi sono le
testimonianze scritte tramandateci da antichi storici e filosofi (tra
cui Plinio il Vecchio) i quali sostengono: « *egli era il solo capace di
rendere come nessun altro i riccioli di barba e capelli, e per fare
"respirare" le statue, cioè rendere perfetta l’anatomia dei vasi
sanguigni, dei tendini e delle vene » Dunque, con quale coraggio e
sfacciataggine si continua ancora a parlare di questo Fidia, che nulla
ha a che vedere nè con i Bronzi di Riace, nè con la grande arte
bronzista e scultorea reggina presente in tutto il mondo? Da qui la
dimostrazione della pochezza e disonestà intellettuale di tanti
pseudo-cultori dell'arte e della cultura, ostinati a mentire credendosi
intelligenti e furbi nel veicolare anche attraverso i mass-media
nazionali storie e situazioni inventate di sana pianta.
PYTAGORAS, è stato tra i più grandi scultori mai vissuto in tutti i
tempi . Era nativo di Samo, un paesino nel reggino che dista 90 Km. da
Reggio Calabria. Si trasferì a Rhégion (Reggio) dove lavorò nelle
Accademie delle Arti reggine, nella sezione dell'Istituto di Scultura
dove superò in bravura ed arte anche il suo maestro Klearcos (Clearco).
Quest'ultimo è famoso a sua volta per il suo 'sphyrelaton' la più antica
opera d'arte raffigurante la divinità Zeus, probabilmente conservata ad
Atene. Per non parlare di tantissime altre opere di pregio create da
Pythagoras, trafugate o disperse in Europa ed in giro per il mondo, che
dovranno esserci restituite e riportate qui a Reggio, e di cui avrò
modo di ritornare sull'argomento...
IN QUANTO
ALLE ALTRE STRONZATE A CALDO DEL PROF. SGARBI, SPARATE A VANVERA E
SECONDO CUI: " ingenti somme spese dal Ministero dei Beni Culturali per
il restauro del Museo Nazionale della Magna Grecia "ed altre baggianate
del genere che rivelano una evidente ipocrisia e consueta sfacciataggine
del personaggio, di cui non vale nemmeno la pena rispondere.
Piuttosto, Reggio è ancora in attesa di avere risposte dalla politica,
per il riavvio dei lavori a completamento del restauro del Museo.
CONCLUDO DICENDO AL PROF. SGARBI: EGLI HA PERSO UN'OCCASIONE STORICA
PER STARSENE ZITTO (anche se capisco è quasi impossibile pretendere ciò
da un ciarlatano come lui ) quando avrebbe potuto apprendere, ogni
tanto, qualcosa anche dagli altri. Piuttosto che ergersi sempre a
maestro e paladino della storia come è sua consuetudine, allorquando
avrebbe potuto visitare i Bronzi semplicemente ammirandone la grandezza
nella loro bellezza artistica immortale ed immutabile del tempo.
Malgrado ciò, anche a lui auguriamo, che la sua visita a Reggio possa
avergli ritemprato le idee ed insegnato qualcosa di utile per
migliorarsi nella vita. Poichè allo stato attuale sembra ancora
evidente, il prof. Sgarbi (ma non è il solo) pecca di supponenza e
presunzione verso il prossimo, e soprattutto verso i reggini. Lo
invitiamo pertanto, se può, a farsi un bagno di umiltà: - come quando ad
esempio, e qui sono d'accordo con lui ( tranne la parentesi negativa
dove ha anticipato il suo discorso criticando sui soldi che non dovevano
essere spesi per il museo reggino) il prof. Sgarbi, ha detto una cosa
giusta qualche giorno fa in televisione, nei nostri confronti e su
Reggio, nel corso di una trasmissione andata in onda su "LA7": credo si
trattasse di "piazza pulita". Ebbene, Sgarbi mentre dibatteva urlando
come è da par suo in studio con altri ospiti, ha dichiarato giustamente
che la maggioranza dei reggini e dei calabresi sono persone perbene, per
cui è sbagliato e nuoce gravemente al territorio se in Tv e in tutti i
mass-media nazionali ci sbattono spesso in prima pagina dipingendoci
tutti uguali e come un mostro, si ostinano continuamente a parlare di
fatti negativi e di cronaca nera, trascurando volutamente tutto il resto
per ciò che rappresenta invece il vero volto pulito della Calabria e
dei calabresi.
Infine, a quanti ritornano ancora sullo stesso
punto nel tentativo di impossessarsi delle due statue (come se fossero
dei giocattoli o degli oggetti qualunque da spostare o da esportare) si
mettano l'anima in pace perchè, come abbiamo detto già più volte, e lo
ribadiamo fino alla noia, i Bronzi da Reggio non si muovono.
Gianfranco Tauro
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