mercoledì 19 settembre 2012

Reggina, Simone Giacchetta rassegni le dimissioni

Da tifoso appassionato della Reggina chiedo pubblicamente le dimissioni del responsabile area tecnica Simone Giacchetta.
di Gianfranco Tauro - Dopo le sue recenti esternazioni contraddittorie, rilasciate e pubblicate da tuttoreggina.com (e non è la prima volta) in cui lo stesso direttore responsabile (evidentemente parla anche a nome della società) ha dichiarato che "gli obiettivi della Reggina sarebbero quelli di mantenere la categoria, nonchè la valorizzazione dei giovani"...            

Io ritengo, nella parte relativa "al mantenimento della categoria" esse destano preoccupazioni ed instabilità e mancanza di stimoli, non solo da parte dei giocatori della Reggina, ma nell'ambiente reggino tutto, che viene ancora per l'ennesima volta mortificato e deluso.
A tal proposito, ogni ulteriore permanenza di Giacchetta nel mantenimento del posto delicato che occupa all'interno dei quadri dirigenti del sodalizio amaranto, rappresenta una minaccia costante verso quei traguardi e sogni legittimi per puntare in alto, dei quali la stragrande maggioranza dei tifosi reggini  sparsi in tutto il globo terrestre (compreso il sottoscritto) ci credono sempre e comunque.

Il nostro grande condottiero, mister Davide Dionigi, non si lasci condizionare da tutte queste esternazioni fuori luogo che ogni tanto sparano a vanvera a livello dirigenziale, ma vada per la sua strada, cosi come sta facendo brillantemente ogni giorno sui campi del Sant'Agata, infondendo e trasmettendo quella fiducia e quello spirito vincente a Rizzato e compagni.

Inoltre vorrei dire al sig. Giacchetta, che qualche anno fa, negli ultimi due campionati trascorsi di serie B, delle compagini neo-promosse-matricole (e sottolineo matricole) come il Cesena ed il Novara, pur non essendo partite alla vigilia dei rispettivi campionati quali pretendenti alla promozione in serie A (non essendo oltrettutto sulla carta tra le favorite) le stesse riuscirono ( la prima per via diretta, il Novara tramite i play-off ) a raggiungerla meritatatamente sul campo:indipendentemente da ogni possibile previsione e valutazione tecnica a tavolino, affrontando entrambe ogni gara con lo spirito giusto di vittoria, senza se e senza ma, lasciando che il vero giudice fosse il terreno di gioco.
Il pallone è rotondo si sa, e dunque anche la Reggina può e deve farcela a puntare in alto ai massimi traguardi, verso quel sogno da tutti ambìto che si chiama serie A - tranne che dal sig. Giacchetta e qualche altro: dichiarare certe cose e certe amenità, gettando la spugna già dal mese di settembre, suona come un tradimento ed una resa anticipata, frutto di una semplicioneria assoluta da parte di chi occupa posti di responsabilità che non dovrebbero fare, se avessero avuto un minimo di orgoglio e dignità -
La Reggina a mio modo di vedere, per quanto visto sul campo in queste prime uscite di campionato e pre-campionato, per quanto visto circa gli atteggiamenti tattici ed il tipo di gioco propositivo adottato da mister Dionigi - denota come - a prescindere da tutto, la Reggina abbia le carte in regola per giocarsela contro chiunque, in casa ed in trasferta, non essendoci nel torneo cadetto, nè il Real Madrid, nè il Barcellona, nè qualsivoglia altra squadra blasonata che possa impensierire sul campo chicchessia. Men che meno la Reggina di Davide Dionigi.
Senza contare che a Gennaio 2013, si apre l'altra sessione di mercato, e se necessario, con qualche ulteriore innesto mirato, rafforzare la squadra per essere ancora protagonisti e non comparse. Si lasci lavorare con serenità il mister e i calciatori amaranto, senza condizionamenti di sorta, in nome dello spirito vincente che li contraddistingue. Chi non è daccordo si faccia da parte.

Gianfranco Tauro

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